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La tua colazione ideale...per dimagrire.

  • Carmelo Chirico, PERSONAL TRAINER F.I.P.E. SENIOR
  • 7 dic 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

Esiste una CRONOMORFOTERAPIA.


Crono: ci indica il tempo.

Morfo: la nostra morfologia.

Terapia: la soluzione ideale, ovvero la strada per ottimizzare "tempi" e "corpo" per dimagrare.

Nello specifico:

Esistono fondamentalmente due differenti morfologie di sovrappeso:

- a “pera” cioè ginoide, con accumulo nella parte inferiore del corpo e

- a “mela” cioè androide, con accumulo nella parte superiore del corpo.


Sappiamo infatti che la maggior parte degli ormoni, come GH e cortisolo, hanno dei ritmi circadiani, cioè non sono secreti in maniera costante dall’organismo ma seguono un determinato ritmo durante il giorno.

A loro volta gli ormoni influenzano e sono influenzati dall'alimentazione ed in più influenzano la distribuzione del grasso. Ne consegue che una manipolazione delle proporzioni e della ripartizione quotidiana dei nutrienti avrà un effetto sulla distribuzione del grasso.


Proteine o carboidrati? Questo dilemma.


Dal punto di vista metabolico il fisco “a pera” è “ipolipolitico”, cioè brucia poco i grassi con prevalenza del sistema nervoso parasimpatico, rallentatore del metabolismo; chi ha un fisico “a mela” è invece “iperlipogenetico”, cioè costruisce molto i grassi con le surrenali che producono molto cortisolo, il quale, alzando la glicemia, stimola l’insulina, che è il vero ormone lipogenetico, ovvero che trasforma a dirla breve gli zuccheri in accumoli adiposi (grasso).

Ma allora come comportarsi per quanto riguarda la dieta con questi due morfotipi?

Ricordate il luogo comune di mangiare i carboidrati al mattino e consumare solo proteine alla sera?


Certo, questo sembra un sistema valido soprattutto per gli ipolipolitici: così facendo si favorisce la secrezione di GH durante la notte e la conseguente lipolisi.


Ma per gli iperlipogenetici? Non direi. Questi individui tendono a mangiare molto e costruire molto grasso, ed avendo il cortisolo normalmente alto (raggiunge il massimo livello dal mattino fino alle prime ore del pomeriggio), se assumono anche parecchi carboidrati, cioè zuccheri, al mattino (dato che già il cortisolo è iperglicemizzante), si troveranno con una glicemia altissima che stimolerà di conseguenza la secrezione di insulina con gli effetti lipogenetici conosciuti. Tra l’altro l’individuo in questione è anche un po’ nervoso di natura, è appunto uno “stressato”, e se alla sera gli diamo solo proteine la sua adrenalina andrà alle stelle, si girerà e rigirerà nel letto finché si alzerà per svuotare il frigorifero o, nella migliore delle ipotesi, per mangiare un po’ di carboidrati e lasciarsi così invadere dal “dolce” rilassamento serotoninico.

Quindi in questo caso meglio le proteine al mattino, tanto non ci sono rischi di crisi ipoglicemiche in quanto abbiamo il cortisolo che tiene alta la glicemia, e i carboidrati alla sera quando il cortisolo è basso e non c’è il rischio di una eccessiva stimolazione insulinica.


Hai una morfologia mista?


Limitare i carboidrati sia a colazione, quando il picco del cortisolo è particolarmente alto, per evitare la iperstimolazione insulinica, che a cena per poter sfruttare l’effetto lipolitico del GH.

La qualità delle scelte alimentari dovrà essere finalizzata a limitare l’increzione dei fattori endocrini che facilitano la sintesi di grasso; quindi, ad esempio, in relazione all’insulina, andrà valutato l’indice glicemico dei vari alimenti, così come andrà prestata attenzione alle combinazioni alimentari che ne aumentano l’increzione; ma soprattutto, dovrà essere consigliata un’ampia ripartizione della qualità totale di cibo giornaliera. In una parola, la quantità giornaliera di cibo dovrà essere assunta in 4/5 pasti (una colazione, uno spuntino a metà mattino ed eventualmente a metà pomeriggio, un pranzo ed una cena). Si eviterà, in tal modo che il glucosio prenda una via energetica, quella del pentoso-fosfato, che risulta sfavorevole per chi vuole dimagrire, essendo questa una via ad elevata resa energetica che conduce alla formazione di acidi grassi e alla sintesi di grasso di deposito.


Diminuire sale e colesterolo.


Un’alimentazione povera di sale e di colesterolo certamente contribuisce ad una buona ossigenazione del sangue e quindi anche a migliorare l’attività cerebrale. Anche la tirosina favorisce prontezza di riflessi e attenzione: la si trova in alimenti come il pollo, le uova, i legumi, latte, formaggi e banane. Insomma se i geni ci danno l’impronta di partenza e, come si usa dire, “chi ben comincia è a metà dell’opera”, l’altra metà tocca a noi. Diamo una mano a noi stessi per rendere al meglio in ogni situazione: un corretto stile di vita e di alimentazione, corpo e mente sempre allenati e rispetto dei nostri bioritmi sono gli ingredienti fondamentali. Se a seconda della morfologia dell’individuo si ottengono migliori risultati in termini di dimagrimento con una diversa ripartizione cronologica dei nutrienti, non si potrebbe fare lo stesso discorso con l’allenamento? La storia continua!

Ma nel frattempo, nell’attesa di sapere qual è per voi l’orario e il metodo di allena-mento migliore, allenatevi pure senza timore quando e come potete, perché l’allenamento peggiore è quello che non si fa.


fonte:

California Sport & Fitness – giugno 2004

www.massimospattini.com

foto:

wix


 
 
 

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